Saturnia
Piccolo borgo di origine etrusca, frazione del comune di Manciano, famosissimo per le Terme. Situato nell’entroterra collinare della Maremma grossetana, si trova sulla vetta di una collina dalla quale domina le rinomate sorgenti termali che sgorgano le acque sulfuree alla temperatura di 37,5°C e si immettono al centro dello stabilimento termale che si estende per un raggio di circa 30 km tra il Monte Amiata e le Colline dell’Albegna e del Fiora.
Dal punto di vista scientifico l’acqua di Saturnia è: “acqua minerale omeotermale sulfureo-carbonica, solfato-bicarbonato-alcalino terrosa” ed annovera tra le sue peculiarità la presenza di due gas disciolti quali l’idrogeno solforato e l’anidride carbonica. La composizione di quest’acqua racchiude il segreto della sua proprietà salutare efficace per la pelle, l’apparato respiratorio e muscolo-scheletrico.
Roccalbegna
Roccalbegna è un paesino situato nell’alta valle del fiume Albegna, alle pendici sud-occidentali del monte Amiata.
Il suo Comune si presenta come uno dei principali comuni del comprensorio amiatino e confina con i centri abitati di Santa Fiora, Arcidosso, Campagnatico, Scansano e Semproniano.
Il paese è dominato da una imponente roccia, che sovrasta tutto l’abitato e che dona il nome al borgo stesso, molto diffuso, fra la gente del luogo, è un detto locale, che recita più o meno così: “Se il sasso scrocca, addio la Rocca”…
La sua nascita avvenne in epoca medievale, quando sul territorio venne costruito un castello attorno al quale si raccolse la comunità, iniziando a costruirvi le proprie abitazioni.
Il centro storico del paese di Roccalbegna custodisce al suo interno edifici e monumenti antichi sicuramente molto interessanti: la Chiesa della Madonna del Soccorso, la Chiesa di San Pio, la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo ed il Romitorio di San Cristoforo, che sorge sul Monte Faete, ma anche il Palazzo Bichi Ruspoli, il Cassero Senese, la Rocca Aldobrandesca, le Mura di Cinta ed i resti delle fortificazioni medievali.
Il territorio comunale vede inoltre la presenza della Riserva Naturale di Bosco dei Rocconi e del Pescinello.
Tra le numerose manifestazioni che si svolgono periodicamente a Roccalbegna segnaliamo la tradizionale “Sagra del biscotto salato e del melatello” (tipo di focaccia preparata con farina e miele) che si tiene annualmente nel mese di agosto e che prevede l’allestimento di stand enogastronomici per la degustazione dei prelibati piatti locali.
Semproniano
Piccolo borgo, nel cuore della Maremma Toscana, con un centro storico dai vicoli stretti e vecchie case di pietra situato su un banco di travertino che sovrasta la valle dell’Albegna, in provincia di Grosseto. Del primo nucleo abitato si parla già prima dell’anno Mille: in alcuni atti viene citato un “Casale Simprunianum”. Il borgo era sorto lungo la strada che saliva dalla costa verso il monte Amiata. In queste terre dominava la Famiglia degli Aldobrandeschi che vi edificò, nel secolo X, una rocca i cui resti sono ancora oggi visibili.
Il centro storico si sviluppa attorno alla rocca Aldobrandesca ed ha la classica struttura a semicerchi concentrici che seguono l’altimetria del colle. Le strade sono strette e tortuose, intervallate da scalinate.
La sommità del paese ospita i resti molto degradati della rocca e la Chiesa di Santa Croce la quale ha subito le stesse sorti della rocca, subendo saccheggi e distruzioni. Il suo attuale aspetto è semplice, con le pareti a fasce nere e bianche, i colori di Siena, ospita al suo interno un antico crocifisso ligneo del XII o XIII secolo e un’acquasantiera rinascimentale in travertino. Scendendo troviamo la “Piazzoletta”, centro del paese antico, su cui si affacciava il Palazzo Civico, oggi non più esitente.
A mezza costa troviamo la Pieve romanica dei SS. Vincenzo e Anastasio, con un portale romanico–gotico e una torre campanaria alta 23 metri.
La pieve fu costuita nel XIII secolo subendo vari restauri nei secoli. Ospita alcune tele cinquecentesche attribuite alla scuola di Gerolamo del Pacchia.
Ma la vista al centro storico non può essere che il punto di partenza alla scoperta di un territorio in gran parte ancora naturale che, seguendo una pittoresca viabilità minore, ci porta alla scoperta di piccoli borghi e oasi naturalistiche tra le quali ricordiamo l’oasi WWF di “Bosco di Rocconi“.
Monte Labbro
Il Monte Labbro (o Labro) si trova sul versante sud-ovest del Monte Amiata, tra le provincie di Siena e Grosseto e si estende per oltre 650 ettari, tra il torrente Zancona ed il suo affluente fosso Onazio, a nord, e il fiume Albegna, a sud. Tutto il territorio è di media montagna, con rilievi come il monte omonimo, che raggiunge i 1.190 metri.
La Riserva è caratterizzata da scarsa presenza di vegetazione arborea, limitata alla zona del Torrente Onazio, con cerri, castagni, olmi, noccioli e aceri. I castagneti si trovano soprattutto sul versante settentrionale del Monte Labbro, dove occupano una superficie di circa 60 ettari. L’agricoltura è riconducibile alla pastorizia e a coltivazioni tradizionali. La fauna è rappresentata da innumerevoli specie, alcune di interesse comunitario, oltre che dalla presenza di mammiferi come il gatto selvatico, la puzzola, la faina, la martora e il tasso. L’area è collocata in posizione strategica per la migrazione dei falconiformi. Oltre a specie esclusivamente migratrici è possibile osservare il biancone, il falco pecchiaiolo, la poiana, le albanelle e il lanario. Ai rapaci si aggiungono anche il passero solitario, il codirossone, il culbianco e il sordone. Numerosi sono i rettili: il biacco, la biscia d’acqua, le vipere e le testuggini di Hermann.